Game Gear Sega

Pubblicato il 2 maggio 2024 alle ore 17:30

Immagina di trovarti nel 1991, con il vento degli anni '90 che soffia tra i capelli e la musica dei Nirvana che suona in sottofondo, accendi la tv e la pubblicità ti sta dicendo che ce una nuova console portatile nel mondo !.

non una console normale ,qualcosa che doveva far tremare nintendo e il suo Game boy a schermo verde ....nelle mani dei piu giovani stava arrivando il SEGA GAME GEAR una console portatile ed a colori e avresti potuto giocare in ogni luogo proprio come a casa.

Se il Game Boy era il mattoncino grigio della Nintendo che potevi infilare nello zaino, il Game Gear era il suo cugino cool e colorato.

Prodotto da Sega, era il dispositivo che prometteva di rivoluzionare il modo in cui giocavi ai videogiochi portatili. Uscito nel 1991, il Game Gear era la risposta di Sega al successo del Game Boy. E che risposta! Con uno schermo a colori retroilluminato, un design accattivante e una varietà di giochi intrigante, il Game Gear faceva girare la testa.

Ma partiamo dallo schermo: finalmente a colori! Il Game Gear ti permetteva di giocare ai tuoi titoli preferiti con una grafica vivace, come quella delle console da salotto. E potevi giocare al buio! Niente più lampade da tavolo o posizioni strane per cercare la luce giusta. Con il Game Gear, potevi giocare sotto le coperte senza problemi. In più, lo schermo era decisamente più grande di quello del Game Boy, il che significava un'esperienza di gioco più coinvolgente.

Parliamo dei giochi. Alcuni dei titoli più popolari includevano "Sonic the Hedgehog", il riccio blu che correva alla velocità della luce, e "Columns", un puzzle game che cercava di sfidare "Tetris" con i suoi blocchi di gemme colorate. Poi c'erano "Shinobi", "Streets of Rage" e "Mortal Kombat", tutti portati dalle console casalinghe al Game Gear. Era come avere un intero salotto in tasca, solo che potevi portarlo ovunque.

Ma, come sempre, c'erano dei difetti. Il più grande? La durata delle batterie. Il Game Gear richiedeva sei batterie AA e le consumava come una Ferrari consuma benzina. Se eri fortunato, potevi ottenere 3-4 ore di gioco prima di doverle sostituire. E questo significava che giocare in viaggio poteva diventare costoso.

C'era sempre la possibilità di utilizzare un adattatore per la presa di corrente, ma ciò toglieva un po' della magia portatile.

Nel 1991, il Game Gear costava circa 200.000 lire in Italia. Era un po' più caro del Game Boy, ma offriva anche di più, come lo schermo a colori e una potenza maggiore. Oggi, se volessi acquistare un Game Gear vintage, potresti spendere tra 100 e 300 euro, a seconda delle condizioni e degli accessori. E a proposito di accessori, il Game Gear ne aveva una valanga: adattatori TV, lenti d'ingrandimento, batterie ricaricabili, custodie da viaggio... era un vero arsenale per i giocatori portatili.

Il Game Gear rappresentava un'alternativa audace e brillante al Game Boy. Mentre Nintendo si concentrava sulla durata della batteria e sulla semplicità, Sega puntava tutto sulla potenza, sui colori e sul fattore "wow". Nonostante il Game Boy abbia avuto più successo a lungo termine, il Game Gear ha lasciato il segno. Era la console portatile per chi voleva qualcosa di diverso, qualcosa di più audace.

Oggi, il Game Gear è considerato un oggetto di culto tra i collezionisti. Se ne hai uno ancora funzionante, conservalo con cura: è un pezzo di storia che mostra come Sega abbia tentato di sfidare lo status quo, portando colore e potenza nel mondo dei giochi portatili.

Quindi, se mai ti capiterà di vedere un Game Gear, prendilo tra le mani e ricorda quei giorni in cui il futuro sembrava così luminoso... e colorato!

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